Il triathlon è una disciplina sportiva unica nella quale tre singole discipline che sono il nuoto, la bici o meglio il ciclismo e la corsa vengono svolte, seguendo questo specifico ordine, senza soluzione di continuità. Ovvero senza pause o intervalli di tempo fra l’una disciplina e l’altra o in altre parole in modo continuativo.

Per passare o meglio transare da una disciplina all’altra è prevista una apposita area denominata “zona cambio” adibita alla preparazione alla disciplina successiva una volta terminata la precedente.

Come affronteremo l’argomento triathlon?

Il nostro sito, mettendo al primo posto la salute, tratta fondamentalmente tre macro argomenti:

Sport, Alimentazione e stile di vita.

Ogni parola scritta in colore rosso sottolineata (hiperlink), se cliccata, approfondirà la relativa tematica.

Nota personale: pratico triathlon dal 1996 e da allora non l’ho mai abbandonato, mi ha letteralmente stregato. Ho avuto periodi di crisi e anni più o meno performanti.
Ci sono stati anni in cui le diverse “problematiche” che alle volte la vita ci propone non mi hanno permesso di potermi allenare regolarmente. Nonostante ciò non ho mai totalmente mollato nemmeno un anno, nemmeno una stagione. Ho pensato anche, non avendo ottenuto i risultati desiderati, di cambiare sport. Ricordo, nel 2004 o giù di li, che feci due settimane senza fare nulla pensando a quale altro sport avrei potuto praticare. Non vi era nulla che fosse nemmeno lontanamente paragonabile al triathlon!
Mi dissi: “Intanto che pensi a quale altro sport sostitutivo praticare continua a fare triathlon”, ho continuato senza più pensare a cosa altro fare.

Vivo il triathlon in diverse forme:
Triathlon poetico, salutistico, prestazionale, estetico. Il triathlon non è solo tecnica, tattica o allenamento. Triathlon è uno stile di vita. Il triathlon è poesia anche perché spesso lo si pratica in posti incantevoli, è poesia per le sensazioni che restituisce. Sensazioni che si provano sulla pelle e che si trasferiscono nel profondo, fatica, esaltazione, competizione, appagamento, tecnica tattica.

Con diverse motivazione uno sport da praticare per sempre!

Ho scritto un articolo a proposito: consigli per fare triathlon tutta la vita. Questo è l’auspicio che rivolgo a me e a tutti coloro che in un modo o nell’altro si siano trovati ad iniziare e a praticare in modo continuativo questa fantastica esperienza che è il triathlon.

In 20 anni, ogni anno, ho trovato motivazioni diverse per non mollare mai! Un anno massima performance, un anno sopravvivenza, un anno controllo peso corporeo, un anno restare semplicemente in forma e cosi via…

Non lasciatevi traviare dalla quantità o dalle distanze impossibili. Cercate un equilibrio fra gli allenamenti e la vostra vita sociale. La qualità dell’allenamento conta più della quantità: questa oramai è dato certo. Indubbiamente anche una discreta dose di volume sarà necessaria ma fortemente contestualizzata al periodo della stagione, agli obbiettivi e al tempo che abbiamo a disposizione.

Il tempo è la risorsa più preziosa non va MAI sprecato.

La zona cambio del triathlon

La zona cambio è un area transennata ed allestita da cavalletti al fine di ospitare la bicicletta e l’attrezzatura necessaria per i cambi di disciplina. Sarà da allestire al proprio arrivo posizionando la bicicletta da corsa o la mountain bike a seconda della propria individuale scelta o a seconda della tipologia del percorso ciclistico da affrontare sorretta a una apposita rastrelliera e il proprio materiale che si compone di casco obbligatorio per la bicicletta o meglio per la fazione ciclistica, scarpe da bici e/o da corsa e eventuale altro materiale facoltativo che potrebbero essere occhiali, cappellino, acqua.

N.B. L’informazione principale che un triatleta deve conoscere quando deve svolgere una gara è l’orario di chiusura della zona cambio. Entro quell’ora tutto dovrà essere pronto a posto e ben posizionato. Quante volte ho sognato che arrivavo e la zona cambio era già chiusa?

il passaggio nuoto-bici e il successivo passaggio bici-corsa si effettuerà quindi in zona cambio. Questo passaggio prende il nome di transizione uno e transizione 2 T1 e T2. Le transizioni sono parte attiva della gara. Durante questa fase il cronometro non si ferma. Il risultato finale sarà la somma delle tre discipline e delle due transizioni.

Il Triathlon… Che dire? O meglio, da dove partire?

Il Triathlon è uno sport tanto semplice quanto (estremamente) complesso. Con il suo “circo” le sue regole simili agli altri sport ma diverse. Il rito della gara. La zona cambio, il pacco gara, chi organizza? La FITRI. Il triathlon internazionele di Bardolino Dante Armanini, Peschiera, Zurma e Santini, Lido delle nazioni e Paolo. E i giudici?

Ma andiamo per gradi…

Cos’è il Triathlon

Il triathlon, lo abbiamo accennato, è uno sport che accomuna, mette assieme, incorpora ed ingloba le tre discipline che di fatto sono il sistema più o meno semplice di locomozione umano. Due naturali ed una artificiale, grazie ad un mezzo meccanico che è ovviamente la bicicletta.

Seppure con un certo fattore correttivo si tratta di nuotare correre e “volare”. Ebbene si, volare… In bicicletta la sensazione è quella e di fatto siamo staccati dal terreno visto che sullo stesso poggiano solo le ruote della bicicletta, non ci avevate mai pensato vero?

Il tutto in un unico respiro o più tecnicamente senza soluzione di continuità o più semplicemente una disciplina dietro l’altra.

I concorrenti (amatori ed elite, tutti assieme!) dovranno passare senza interruzioni da una frazione disciplinare all’altra. Saranno benvenute ottime capacità condizionali quali forza e resistenza, ma anche buone capacità coordinative, dovendo esprimere durante lo sforzo gestualità sportive completamente differenti tra loro, quali il nuotare che richiede una buona ed adeguata tecnica natatoria, il pedalare ed il correre.

Da cosa è composto

Il triathlon è composto, come si può vedere, da tre discipline che a seconda della distanza possono avere una componente o valenza prevalentemente aerobica ma con connotati durante alcune fasi della gara che vedono di buon occhio anche una preparazione finalizzata a migliorare la componente anaerobica sia lattacida che alattacida (esempio durante i cambi t1 e t2). Quindi da tre discipline dove il fondo potrebbe farla da padrone. Che perciò presuppongono un diverso impegno dal punto di vista dei distretti muscolari interessati in ogni disciplina; si può quindi dire che il triatleta è prevalentemente un fondista, un atleta dedito allo sport di resistenza, o di fondo che dir si voglia, con uno sviluppo muscolare completo ed armonico, che ne fa uno sportivo completo sotto tutti i punti di vista.

Il triathlon non è quindi, come qualcuno potrebbe pensare, la somma di tre sport ma un vero e proprio sport a se stante.

Nascita del Triathlon

Il triathlon  nasce nel 1977 da una scommessa tra un gruppo di amici su di una spiaggia di Honolulu, alle Hawaii.


Il suddetto gruppetto discuteva a proposito della gara più dura dal punto di vista della resistenza: se fosse la Waikiki rough water swim di 3,8 km a nuoto, se fosse la 112 mile ( 180 km ) bike race around Oahu, o the Honolulu Marathon di corsa di km 42,195. 

Il comandante della marina John Collins suggerì di combinare le tre prove in un unica gara. 
Tutti risero, ma quel giorno era nato il triathlon, ed era nata la gara che ha fatto la leggenda di questo sport, l’Ironman delle Hawaii. 
Alla prima edizione parteciparono in 14; uno dei concorrenti comprò la sua bici il giorno prima della gara, un altro si fermò per una pausa ristoratrice da Mc Donald, e il primo vincitore fu Gordon Haller. 

Da quel primo triathlon le cose sono cambiate molto: doverosamente, possiamo affermare che l’avvicinamento o l'”ideazione” di questo sport, al di là delle leggende e storie, avviene in un contesto culturale che vede l’uomo moderno e quindi, anche lo sportivo di oggi, sempre più proiettato verso la conoscenza e la pratica di più cose, di più specialità, uno spiccato gusto e capacità di approfondimento assolutamente eclettici. 
Nell’ultimo ventennio, sono moltiplicati il numero dei praticanti, il numero di squadre, il numero di gare e di Paesi che lo promuovono, così come si sono diversificate le distanze rendendo questo sport accessibile a tutti – ossia, uno sport per tutti, di assoluto valore “salutistico” e propedeutico, oltre che altamente spettacolare ed aggregante 

Una lenta ma costante evoluzione che ha permesso che infine si approdasse all’inserimento del triathlon nei programmi olimpici di Sidney 2000 – prima Olimpiade che ha “battezzato” l’esordio del triathlon – che è stato approvato durante la sessione del CIO tenutasi nel settembre 1994 a Parigi, proprio in occasione del centenario dello stesso CIO.

LE DISTANZE NEL TRIATHLON

Le distanze del triathlon sono:

  • Supersprint: 400 m nuoto, 10 km ciclismo, 2,5 km corsa
  • Triathlon Sprint: 750 m nuoto, 20 km ciclismo, 5 km corsa
  • Triathlon Olimpico: 1500 m nuoto, 40 km ciclismo, 10 km corsa
  • XTerra: 1500 m nuoto, 30 km mtb, 10 km corsa
  • Doppio Olimpico: 3000 m nuoto, 80 km ciclismo, 20 km corsa
  • Ironman 70.3 o Half Ironman: 1900 m nuoto, 90 km ciclismo, 21, 097 corsa
  • Lungo: 4000 m nuoto, 120 km ciclismo, 30 km corsa
  • Ironman: 3800 m nuoto, 180 km ciclismo, 42,195 corsa

Le distanze triathlon Supersprint, triathlon Sprint sono indicate e consigliate sia per i principianti che intendono provare a cimentarsi nella triplice disciplina che per i professionisti o amatori evoluti che vogliano realizzare tempi molto bassi.

Una tribù… qualcuno entra qualcuno esce ma le facce sono quasi sempre le stesse. Qualcuno lo conosci qualcuno no.

Come ho avuto modo di dire scoprii questa disciplina prima del 1996. Difficile dire quando lo vidi per televisione o cosa visi. Ricordo che dissero: “Questo è il triathlon” e ne rimasi folgorato ed affascinato.

Questo è il nostro sport ed è il fulcro dei diversi articoli che ho scritto di mio pugno o in collaborazione con amici ed esperti del settore. Potete cercarli mediante la ricerca libera oppure nella specifica categoria: triathlon

Fisico adatto al triathlon

Il fisico del triatleta è un mix fra quello di un nuotatore nella parte alta del corpo anche se più minuto rispetto allo stesso in quanto troppa massa e quindi troppo peso penalizzerebbero sicuramente la corsa dove il peso corporeo è fondamentale o la frazione ciclistica solo se la stessa si svolge su terreni ondulati o in presenza dipendenze. E sarà tanto più penalizzante quanto più elevata sarà la linea di pendenza. Le gambe del triatleta presentano i quadricipiti ipertrofici in quanto sarà il muscolo maggiormente usato per spingere sui pedali. ed un polpaccio minuto in quanto serve forza veloce per la fazione podistica nella quale questo muscolo (gastrocnemio o gemelli o polpaccio) verrà maggiormente reclutato.

Il giusto peso corporeo per praticare triathlon

Come abbiamo detto il peso corporeo del triatleta dovrà essere il più basso possibile soprattutto per la corsa e per la bici in pendenza. Se si è oltre il normopeso sarebbe buona cosa affiancare agli allenamenti una dieta dimagrante che possa andare ad eliminare quanto più possibile percentuali di massa grassa.

Triathlon e COVID – 19 (CoronoaVirus)

Il triathlon in tempi di covid coronavirus sars 19. Non avrei mai pensato di dover scrivere di triathlon e di conseguenza di sport all’aria aperta incarnato nella corsa, nel nuoto e nella bicicletta sia essa bicicletta da corsa il cui acronimo è BDC o bicicletta mountain bike il cui acronimo è MTB. Vari e diverse possono essere le vicissitudini che possono tenerci lontano dal nostro sport o dalla nostra pratica preferita come dicevamo sia essa la singola corsa o jogging nonchè il nuoto che fabbisogna di una struttura quale è appunto la piscina se non si nuota in acque libere per cui dipendente da terze parti o la bicicletta nelle modalità sopra citate. Ma mai avrei pensato nel 2020 a questa!

Cosa si può fare in casa?

Di colpo ci troveremo spaesati ma in casa si può fare veramente molto

Senza Strumenti

Con Strumenti

Quanto tempo occorrerà per recuperare il periodo di fermo?

Posso però ricordarvi e ricordarmi che nel 2014 sono dovuto restare fermo 2 anni per causa di forza maggiore (Melanoma) che ora è tra parentesi, ma vi posso assicurare che al tempo era l’unica vera priorità!

Ebbene… Si. Si può restare fermi anche un anno o due, ma quando si riparte in 3 mesi si recupera l’80%, 90% di ciò che si era e si arriva a regime se non oltre in una singola stagione! Questa è cosa certa per cui ora posso solo dire una cosa.

Resistenza e coraggio e molte altre doti sono aspetti del carattere che un buon sportivo dovrebbe conoscere e saper utilizzare. Averne una buona padronanza. Sommati alla pazienza, alla ponderazione, alla valutazione, all’azione e se serve quando serve all’immobilismo.

L’allenamento nel triathlon

L’allenamento assieme all’alimentazione sono i cardini su cui si basa questa disciplina. Come abbiamo visto l’allenamento è prettamente aerobico ma con forti richiami anche a forza resistente e velocità. Sul capitolo allenamento ci sarebbe da scrivere per giorni.

Nei diversi articoli presenti su questo portale parliamo di allenamento, potete fare ricerche specifiche o per argomento utilizzando le diverse categorie.

Abbiamo parlato di triathlon per principianti in questi due articoli:

  1. Triathlon per principianti
  2. Allenamento semplice triathlon sprint

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Dott. Enrico Roncada

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