Visto che va di moda la formula: 10 consigli per fare triathlon per tutta la vita, vediamo di elencarli in ordine di importanza:
Non avere fretta
Principio della progressività del carico.
E’ una delle regole base per ogni disciplina sportiva.
Muscoli, tendini, legamenti, ossa, articolazioni, cartilagini, sistema nervoso hanno tempi di maturazione differenti. Se non vuoi rischiare un infortunio e rovinare da subito oltre a te stesso questa fantastica esperienza affronta un percorso di allenamento razionale e per gradi, se non sei esperto fattelo fare da personale qualificato, il corretto e bilanciato allenamento è tutto. Sia che si parli di triathlon cosi come per ogni altra disciplina sportiva. Per arrivare ad elevati livelli potrebbero servire mesi o anni.
Poniti un obbiettivo
Poniti un obbiettivo raggiungibile. La questione di porsi degli obbiettivi mi ha fatto sempre sorridere: come faccio a pormi un obbiettivo se non so quale possa essere il mio potenziale? Se non mi conosco dal punto di vista sportivo. In realtà il porsi obbiettivi non vuol dire numerici, fissi e ben determinati ma generici come ad esempio e semplicemente provare a fare la propria prima gara o migliorare un risultato conseguito precedentemente. Una volta arrivati a conoscersi si potranno pianificare obbiettivi più concreti e precisi. Questo avviene con il tempo, la conoscenza e una metodologia corretta e razionale di allenamento finalizzata sia al triathlon nella sua completezza che alle singole discipline. Più che obbiettivi, quindi, meglio porsi dei traguardi. Questi, in aggiunta, possono essere a breve, a medio e anche a lungo termine, io ho obbiettivi anche a 5 anni.
Fai un allenamento in meno piuttosto che uno in più
Questa cosa è un pò ostica da capire sopratutto se si parte con l’entusiasmo del neofita dotato più di entusiasmo stesso che di razionalità.
La prima grande trappola è credere che di più sia sinonimo di meglio.
Lo sport non funziona cosi. Come per esempio il lavoro e/o la produttività dove fare di più diviene sinonimo di meglio. L’allenamento giusto è una determinata quantità per una determinata durata, ne uno più ne uno in meno.
Sia che si faccia di più, sia che si faccia di meno, si rischia di compromettere il risultato finale. E’ molto più pericoloso fare di più. Ti rimando al primo punto di questo articolo: “Non avere fretta”, si rischia prima di tutto il sovrallenamento. In termine tecnico viene definito overreaching ed overtraining se non addirittura l’infortunio.
Per altro sappiamo che il tempo è una delle risorse più importanti della propria vita. Sprecare tempo per fare qualcosa che per giunta ci danneggia è una aberrazione (doppio non senso). Se non sai quale sia il giusto affidati a personale qualificato certificato. Il triathlon è una disciplina complessa, affidati sopratutto se sei alle prime armi a personale qualificato. Ti allego un paio di riflessioni sull’allenamento:
Allenamento saltato e i sensi di colpa
consigli sull’allenamento
Non puntare subito alle lunghe distanze
Capisco il mito Dell’Ironman e della maratona ma permettimi un paio di considerazioni. Anzitutto allenare una lunga distanza vuol dire di fatto lavorare molto solo su uno dei tre aspetti condizionali dell’allenamento, la resistenza. Forza e velocità vengono messi veramente in disparte, per cui il tutto si riduce solo nel “tenere” andando piano. Seconda considerazione, queste lunghe distanze caricano molto la parte strutturale dell’organismo, per cui andrebbero affrontate soltanto dopo lunga ed adeguata preparazione. Per preparare bene distanze lunghe serve molto tempo. Un paio di articoli sulle distanze lunghe:
La sindrome del “ho fatto poco” e le distanze lunghe
Qualità Contro Quantità (Allenamento)
Poniti nelle migliori condizioni climatiche
Il detto: “Non esistono condizioni avverse ma solo atleti arrendevoli“, vale solo per i primi tempi. Dopo 20 anni che fai triathlon non hai più voglia di uscire in bicicletta alle 6 del mattino con -5 gradi e la nebbia. Almeno io. Puoi fare lavori analoghi indoor, ovvero in palestra. Il bello del triathlon è che potendo diversificare gli allenamenti (anche per per sua natura), ti dà la possibilità, sopratutto fuori stagione, di usare la palestra. Occasione per integrare forza e core, o per fare spinning o surrogati di bici e corsa su tapis roulant che, se ben pianificati, ti possono dare risultati addirittura migliori dell’allenamento della corsa o della bici all’aperto.
L’allenamento per il triathlon sempre vario
L’allenamento per il triathlon dovrebbe essere sempre vario, eviterà la monotonia di lungo periodo e permetterà di allenare tutte le caratteristiche delle catene muscolari e neuronali-muscolari coinvolte. Oramai è stata ampiamente documentata la validità, per gli atleti di endurance, dell’allenamento della forza fatto con sovraccarichi. La cara vecchia palestra o sollevamento pesi. Perfetta fuori stagione e in momenti in cui le condizioni meteo non sono delle migliori dà una mano a variare la nostra disciplina già per natura varia.
Se le cose non vanno come vorresti cambia obbiettivo
In oltre venti anni, ogni anno, ho avuto obbiettivi diversi. Dall’ottenere il massimo con il minimo degli allenamenti, al cercare il massimo della performance, al confrontare anni con palestra ad anni senza, al cercare di perdere peso, al semplice restare in forma. L’importante è non smettere mai, sopratutto con l’avanzare dell’età. Questa disciplina può essere un elisir di lunga vita e giovinezza, permettendoci di stare in forma e di poter mangiare anche qualcosina in più. Non serve avere necessariamente fini agonistici o prestazionali a meno che non diventino motivazione per fare di più e meglio e, in ogni caso, se ci si sente stressati e svuotati forse è meglio riformulare le motivazioni.
Non mollare mai
Il cui vero significato è di non smettere mai di fare sport, non di andare avanti nonostante tu senta male o non ce la faccia più. Spesso questo modo di dire viene frainteso e risulta essere l’anticamera dell’infortunio o del sovra allenamento. Non mollare mai vuol dire anche ascoltarsi. Se perdi motivazione datti il tempo per trovarne un altra. Io ne ho diverse, quando cala una subentrano o si rinforzano le altre. Le mie sono: stare in forma, divertirsi, fare le gare, controllo del peso, poter mangiare in più, soddisfazione personale, occasione per passare giornate in luoghi diversi spesso di villeggiatura, condivisione e molto altro ancora. Capita che qualche motivazione cali ma le altre come dicevo subentrano a dare “manforte”.
Consigli per fare triathlon dovevano essere 10 ma sono “solo” 9
Un pò provocatorio e scherzoso, come se fossero 10 ne uno in più ne uno in meno. In realtà ci sarebbe tanto altro da dire ma un po’ per volta, per gradi, con serietà, metodica e conoscenza si possono raggiungere livelli incredibilmente insperati. Se i risultati non arrivano o non sono quelli sperati oltre al darsi tempo serve capire se e cosa possa non aver funzionato. Ricordiamoci comunque che la genetica è diversa per tutti e oltre certi limiti , checché ne dicano, non si può arrivare.