Nella quotidiana guerra tra automobilisti e ciclisti credo vi sia da fare chiarezza.

La premessa è che sono sia automobilista convinto ed appassionato che ciclista che motociclista.

In realtà non sono una categoria ma un essere umano con numerosi altri interessi. Una persona.

In questo articolo mi rivolgerò soprattutto all’automobilista indicando in forma dispregiativa. Non me ne se ne voglia…). La scelta è dettata dal fatto che la categoria degli automobilisti sia purtroppo rappresentata da una maggioranza (fortunatamente non tutti) che vede l’auto al centro del mondo, mezzo con la precedenza rispetto agli altri veicoli per definizione. Indicando quindi più precisamente e riferendomi come tale a quelle persone che alla guida dell’auto non rispettano o ignorano il codice della strada spesso con la convinzione di essere nel giusto.

Una convinzione che tale resta come l’effetto DUNNING-KRUGER

Perchè ho scritto di automobilisti contro ciclisti?

Sulle strade italiane ogni due giorni muore un ciclista

In base alla rilevazione dell’Associazione sostenitori e amici polizia stradale nei primi  tre mesi del 2021 sono morti 44 ciclisti, nello stesso periodo del 2019 le vittime erano state 37, nessun beneficio dalle restrizioni alla mobilità del Covid

La visione dell’automobilista

Spesso l’automobilista è auto centrico. Cosa vuol dire auto centrico? Che crede per motivazioni che ora non andremo a sviscerare di avere la precedenza su tutto. O meglio. Sicuramente crede che visto che l’auto è più ingombrante di altri veicoli e visto che l’auto è più veloce di altri veicoli che l’auto debba poter passare a qualsiasi velocità ovunque vi sia la possibilità fisica di potersi inserire. Nel suo immaginario di mondo perfetto la bicicletta dovrebbe o stare a un millimetro dal ciglio della strada e se si viaggia in coppia o più di due ciclisti rigorosamente in fila indiana o percorrere solo la pista ciclabile.

Nono considera diversi aspetti, alcuni da codice della strada, altri dettati dal buon senso, altri ancora a causa di incuria o incapacità di realizzare ciclabili adatte alle biciclette.

Se l’automobilista fosse anche ciclista capirebbe che:

  1. Il codice della strada OBBLIGA l’automobilista a tenere la distanza di minimo 1,5 metri, ripeto: un metro è mezzo da un ciclista per effettuare una fase di sorpasso. (Salvo poi rimangiarsi in parte la parola ma lo vedremo poi).
  2. Quando passi o meglio sorpassi un ciclista compi una azione che il codice della strada ben definisce e che si chiama sorpasso. E’ come se stessi sorpassando un trattore agricolo giusto per fare un esempio, se tu automobilista non riesci a passare, con i dovuti margini di sicurezza, ti accodi e aspetti. passare non vuol dire passare lasciandoti 1 cm tra l’auto e il ciclista.! Vedi sopra.
  3. Nelle bellissime strade italiane spesso ci sono buche sul ciglio strada e anche su buona parte della carreggiata stessa che ti obbligano a procedere la marcia a zig zag. Non puoi pretendere che il ciclista che ha ruote che sono 1/50 delle tue finisca in buche con il rischio di cadere solo perchè tu devi passare.
  4. Ti lamenti che il gruppo di ciclisti non prosegua in fila indiana. In realtà il gruppo compatto che occupa anche l’intera carreggiata ti stà facendo un piacere perchè la puoi superare sempre come fosse un trattore agricolo, diversamente se non riesci ad avere il metro e mezzo ti toccherebbe accodarti per poter effettuare la manovra di sorpasso solo quando puoi. E’ come dover sorpassare un tir o un veicolo lungo tipo trasporti eccezionali vista la lunghezza.
  5. Le regole valgono per tutti… per tutti a parità di mezzo. La bicicletta ha regole diverse dall’automobile. Ti consiglio di ripassare il codice della strada.
  6. Forse non sai che le bici possono viaggiare affiancate in almeno due occasioni: se si ha con se un minore che deve posizionarsi e viaggiare internamente al lato strada e nelle strade urbane
  7. Infine ricordati che tu ti giochi dei secondi che poi sprechi in coda alle altre auto spesso il ciclista si gioca la vita. Presi poi lui giù dalla bici e tu dall’auto siete 2 esseri umani con stessi diritti e DOVERI.
  8. Non ho ancora parlato sia della morale, tu automobilista quando sei in automobile sei più grande, più ingombrante e più pesante. Dovresti portare in ogni caso rispetto occupi più spazio e hai gli stessi diritti del ciclista in quanto a precedenze e fruibilità della strada.
  9. La ciclabile ricordati che è tale solo se è solamente riservata alle sole biciclette e realizzata con logica. In italia più che ciclabili ci sono recinti dove infilare mamme con carrozzine gemellari e possessori di multi cani dotati di guinzagli ad estensione chilometrica.

La visione del ciclista.

Anche il ciclista ha le sue colpe nella guerra automobilisti contro ciclisti ma a mio avviso sono sicuramente di portata inferiore. Ovviamente sa che l’automobilista medio è tarato sulle credenze di cui sopra esposto. Io stesso quando presi la patente non lessi nulla della distanza tra auto e ciclista. Forse al tempo nel lontano 1988 non esisteva nemmeno o non era contemplata ne nei quiz ne nel libro della teoria.

Il ciclista alle volte resta “più largo” apposta per non farsi sorpassare “al millimetro”. Purtroppo spesso deve evitare buche presenti sul fondo stradale. La bicicletta soprattutto se da corsa è molto più sensibile al fondo stradale.

Spesso in bici si va anche o si dovrebbe andare per rilassarsi, per convivialità. Essere affiancati a due a due può essere pericoloso solo in certi tratti stradali come abbiamo sopra accennato. E’ persino possibile se non addirittura consigliabile in certe tipologie di strada. Sai già che l’automobilista ignorante ti suonerà perchè non lo sa e qui si inizia a mandarsi “a quel paese” rischiando di arrivare anche alla rissa. Ha senso? Automobilista, dovevi passare a tutti i costi non per fretta ma per rivendicare quale presunto diritto? Vuoi far vedere di essere più furbo? Più forte?

E’ chiaro che sentendosi parte lesa e discriminata tende per compensazione ad eccedere in tali uni comportamenti.

Una strada due veicoli

Nella guerra fra automobilisti e ciclisti vi è un unico attore: la strada. Un paese già piccolino di suo, con tante stradine e realizzazioni di ciclabili che di tale hanno solo il nome contribuisce a questa guerra dei poveri. Il volume di traffico vede spesso in molte città sulla velocità media la bicicletta avanzare a velocità superiore a quella dell’automobile. La frustrazione dell’automobilista nell’avere un mezzo che dovrebbe potenziare la velocità fermo incastrato nel traffico con il pensiero della maxi rata finale sapendo che si sta consumando anche da fermi, probabilmente, inconsciamente fa aumentare l’odio verso il ciclista apparentemente spensierato e privo di problemi. Se ha tempo per andare in bici vuol dire che non deve andare a lavorare o altre baggianate di questo tipo.

Le strade dovrebbero essere a misura di tutti: con una linea di bordo strada sicuramente staccata dal ciglio della stessa per quanto possibile. Va ricordato che se non vi è linea di mezzeria il sorpasso di una bicicletta va fatto come se fosse un trattore agricolo e che due auto e una bici non ci stanno per cui è l’auto che deve sorpassare che deve aspettare!

Il codice della strada

Come dicevo sono ignorati quasi totalmente due principi fondamentali: la distanza da tenere dal ciclista in fase di sorpasso del metro e mezzo. Il fatto che le biciclette possano procedere appaiate a due a due in caso vi sia un minorenne o in centri urbani o in strade a bassa densità di circolazione. In ogni caso il sottoscritto è parzialmente in accordo con l’art. 182 che riconosce la possibilità di viaggiare affiancati anche se io lo estenderei a tutte le strade. Diversamente l’automobilista monotematico pensa che non si possa mai! Non parliamo del metro e mezzo dell’articolo 149 comma 1 che fa riferimento al 148 e che è scritto ovviamente in burocratichese.

Il buonsenso

Dovrebbe essere sempre pensare che non c’è l’automobilista o il ciclista ma persone. Esseri umani, vite, padri e madri con famiglie e figli. Datevi tutti una calmata. Se volete andare forte mollate l’automobile e comperatevi una moto. Siete ridicoli quando vi ammazzate per guadagnare pochi metri e io in moto vi supero a centinaia alla volta. Il buonsenso e alle volte forse non è questione dello stesso ma di altro è che la guerra fra automobilisti e ciclisti non vi dovrebbe essere.

Concludendo

Al di la delle mille posizioni personali chiediamoci solo se ha senso ammazzare una persona che va in bicicletta ogni due giorni.

Prima di lasciarci...

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Dott. Enrico Roncada

2 Comments

  1. Non condivido assolutamente il ” se volete andare forte lasciate l’ auto ma prendete la moto” saremo sempre al punto di partenza… dobbiamo tutti rispettare il codice della strada e lasciar stare la fretta di tutti i giorni… scrivo da ciclista,motociclista e automobilista

    1. E’ una disamina cruda e dura ed anche un pò provocatoria. E’ risaputo che la velocità media dell’ingombrante automobile che spesso porta una sola persona che per muovere 70 Kg si porta dietro un volume 50 volte il suo e un peso di 2 tonnellate in strade dove come vediamo non si passa già a fatica una bicicletta se si ha fretta reale fretta non ha senso. La velocità media di un auto in centri abitati è inferiore a quella di una bicicletta. Ragionatevi sopra.

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