Correre in pista ho sempre creduto fosse qualcosa riservato solo all’elite. Ho scoperto la pista in “veneranda” età. Mi ha sempre affascinato anche se, a causa delle mie basse performance, non lo credevo un ambiente adatto a me: “ho altre priorità”, dicevo. Diametralmente opposto ai lunghi lenti. Croce o delizia di molti Atleti, i 400 metri del quasi ovale di atletica leggera sono il luogo ideale per svolgere gli allenamenti più impegnativi. La corsa nella pista trova la sua massima espressione dal punto di vista della gestualità tecnica. Ed è proprio in pista che i corridori riescono a esprimere appieno il loro potenziale.

Abbiamo già visto perché correre e quali siano gli innumerevoli vantaggi che la corsa offre.

Primo vantaggio del correre in pista, non ci sono ostacoli e pensi solo a correre

In qualsiasi percorso diverso dalla pista si possono trovare ostacoli o deformazioni della superficie di contatto. In pista occupi la tua corsia e pensi solo a correre. La tua unica concentrazione risiede nel percepire le tue sensazioni, è un viaggio completamente dentro di te e dentro le tue sensazioni. La pista è fatta per la velocità e gli esercizi al limite. Puoi testare quei limiti che diversamente non potresti testare. Hai diversi punti di “repere” per cui gli obbiettivi sia finali che intermedi arrivano molto velocemente, correre in pista è tutto molto dinamico.

Secondo vantaggio, diversi e maggiori benefici in allenamenti che durano di meno

Siccome in pista ti spremi fino al midollo, non ti preoccupare se dopo meno tempo rispetto al tuo solito non hai più energie o forze. La durata di un allenamento sul tartan (il materiale che riveste la pista) è inferiore del 15-20% rispetto all’equivalente su strada. Se lavori meglio, lavori meno. Questo è un assioma universalmente riconosciuto.

Terzo vantaggio, meno noia

Hai la possibilità, oltre ad avere distanze più brevi, quindi obbiettivi che raggiungi prima nel tempo, di variare e creare diverse formule allenanti. Piramidi, piramidi inverse, distanze come 80/100/120/200/400/800/1200 e relativi multipli. Questo è un vantaggio unico del correre in pista. Con relativi recuperi più o meno attivi di 200/400/600 a seconda degli obbiettivi che vuoi raggiungere. La noia la lasciamo a casa.

Quarto vantaggio, avere riferimenti di facile interpretazione

Aspetto positivo è quello di avere dei punti di riferimenti sulla distanza da percorrere ogni 100-200mt e poter avere il controllo dei passaggi. A ogni distanza prescelta per l’allenamento da svolgere. Questo aspetto “di riferimento” non fa altro che esaltare ulteriormente il concetto che la pista è un ambiente ove ci si “allena duramente”. In maniera dettagliata e specifica. Non a caso quando si parla di pista di atletica si pensa subito all’agonismo. Alle varie discipline praticate dall’atletica ai massimi livelli. Nella pista di atletica si possano eseguire tranquillamente esercizi di tecnica di corsa. Questo è un ulteriore aspetto positivo.

Quinto vantaggio, l’intorno della pista di atletica

Di maggior interesse sopratutto per i podisti amatori. Ulteriore positività è che nella pista di atletica si possano eseguire esercizi di riscaldamento. Allunghi, tecnica di corsa, utilizzando sia la pista sia la zona centrale del campo ove c’è di norma il manto erboso. Il manto erboso in misura diametralmente opposta, essendo estremamente ammortizzante,. permette di potersi allenare in piena sicurezza. In un certo senso compensando la reattività e “durezza” che troveremo poi in pista, in questo modo l’allenamento può essere diviso in due parti. Possiamo anche avere l’opportunità di utilizzare strumenti. Esempio ostacoli grandi o piccoli , per poter svolgere le esercitazioni mirate al miglioramento della tecnica di corsa, sollevamento ginocchio e spinta dei piedi.

Il rovescio della medaglia: ambiente chiuso

Aspetto mentale negativo potrebbe essere quello di sentirsi intrappolati in una sorta di spazio chiuso. Costretti a girare come criceti (a me non accade, io preferisco gli spazi chiusi e controllati, forse perché mi piace ascoltare le sensazioni). Potrebbero pertanto mancare scenari che facenti parte del paesaggio, possono dare sensazione di benessere. Soprattutto se la pista è posizionata magari in un centro densamente abitato e trafficato.

Elevata reattività e rischio infortunio

La pista è molto reattiva, serve pertanto avere una buona preparazione di base. Spinge poi a fare di ciò che si fa solitamente in altri percorsi con grande carico per la muscolatura e i tendini. Va affrontata con progressione. E’ sempre fondamentale ascoltarsi ed andare per gradi. Solo dopo un certo periodo di ambientamento e sempre per gradi. Non mi stuferò mai di dirlo, si può aumentare le andature e la tecnica di esecuzione delle stesse. L’infortunio non è fisiologico, va evitato in tutti i modi possibili!

I 400 metri della morte

Una variante interessante da correre sia in pista con i vantaggi e gli svantaggi fino ad ora descritto o da correre in strada o in qualsiasi altro posto all’apero rappresente la tipologia allenante che ho battezzato i 400 metri della morte. Questa metodica allenante ha in se diversi vantaggi in una unica seduta allenante. Quello che ho descritto è la metodologia base ma si possono ricavare diverse cvarianti, contestualizzandola:

Corsa, i 400 metri della morte!

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Dott. Enrico Roncada

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