La prima obiezione mossa, quando a un podista, ma anche a un ciclista o a un nuotatore viene consigliato di praticare triathlon è: “Voi siete matti, e chi lo trova il tempo per allenare tre discipline?” oppure “Preferisco farne una bene che tre male
Sgombriamo quindi subito il campo da ogni equivoco o fraintendi, in merito.

“Voi siete matti e poi chi lo trova il tempo per allenarsi?”

 
Il primo grande madornale errore è pensare che il triathlon sia la somma di tre discipline che non interagiscano fra di loro. Cose se per allenare la corsa mi servono 3 allenamenti a settimana per allenar la bici sommo altri tre allenamenti e per allenare il nuoto altri tre totale nove allenamenti. Ebbene non è cosi. Le disciplin esono tre ma il nostro corpo è uno e i benefici di ogni allenamento godranno sicuramente di una parte specifica ma anche di una parte aspecifica beneficio di tutte e tre le discipline. Per esempio è chiaro che nuotare allenerà i muscoli della parte alta del corpo e la corsa quelli della parte bassa ma il circuito aerobico sarà il medesimo ovvero cuore, polmoni, mitocndri, alveoli polmonari epr lo scambio ossigeno anidride carbonica e cosi via. Il triathlon quindi diventa una monodisciplina con allenamenti specifici che vedremo impattano positivamente gli uni sugli altri con un numero minimo di allenamenti stessi che puù anche essere di una sola corsa un solo nuoto e una sola bici a settimana o anche diverse combinazioni.

Preferisco fare bene una disciplina che male tre

Anche questa affermazione lascia lo spazio che trova. Nel senso che come abbiamo appena detto addirittura una differente disciplina potrebbe completare le carenze delle motodiche allenanti dell’altra. Bici e corsa se ben fatte si rafforzano vicendevolmente! Chiaramento va vagliato ogni singolo caso ed è chiaro che un professionista non si possa pèermettere forse questo lusso (è ancora materia di studio) ma un amatore sicuramente potra trarre beneficio sulla disciplina targhet anche allenando le altre.

Intanto ricordiamoci che triathlon non è più sinonimo di Ironman da decenni. (Lo è stato solo nei primissimi anni, quindi parliamo degli anni 70!)
 
Ci sono gare su distanza sprint che prevedono 750 metri a nuoto (15 vasche da 50 metri) 20 km in bici (da corsa o mountain bike) e cinque km a piedi (o camminati…) o gare come il super sprint o promozionali che dimezzano tale distanza.
 
Un “triatleta” può arrivare ad allenarsi anche meno di un “fanatico” di una singola disciplina, la questione non è il quanto, come abbiamo spesso detto, ma il come.
In realtà non vi è un minimo o un massimo, tutto dipende dai risultati che si vogliono perseguire e di conseguenza dal tempo che si ha a disposizione nonché dal proprio punto di partenza. (Per esempio il sottoscritto potrebbe fare come livello “sopravvivenza” 1 giorno di nuoto a settimana (30 / 40 minuti ) una bicicletta a settimana o anche ogni 2 e una corsa a settimana).
 

Poco vero?

 
E’ chiaro che con una preparazione di questo tipo a patto di non essere “dotati geneticamente” non si può pensare di andare molto lontano.
 
Ma passiamo ai vantaggi che porta la triplice rispetto, per esempio, alla sola corsa:

 

Perché preferire il Triathlon alla corsa e alcuni miti da sfatare

 
  1. Più Completezza strutturale: Distribuisce il carico su più gruppi muscolari (idealmente dovrei allenare tutti i muscoli del corpo nelle loro tre caratteristiche che sono la resistenza la velocità e la forza)
  2. Meno Noia: C’è più variazione di gesto atletico per cui ci si annoia di meno.
  3. Meno Trauma: essendo la corsa la più impattante, bici e nuoto aiutano ad alleviarne la traumaticità a tutto vantaggio delle articolazioni che ringrazieranno.
  4. Location: Le gare di Triathlon si svolgono spesso in luoghi di villeggiatura (lifestyle) il momento della gara diventa anche, o può diventare, week end di ferie esempio al mare ove si svolge la gara stessa.
  5. Divertimento: trovo le gare più divertenti in quanto con il cambio della disciplina i risultati hanno improvvise mutazioni ( ti passo a nuoto mi passi in bici ti ripasso a piedi ). La transizione è una quarta disciplina molto divertente e un po’ folle.
  6. Completezza aerobica: Il circuito aerobico viene maggiormente stimolato in quanto presente in tutte e tre le discipline, lo posso quindi allenare senza dover iper caricare una sola parte del corpo.
  7. Flessibilità: Se il meteo è ostile si può decidere di lavorare in palestra o in piscina.
  8. Alternativa: In caso di trauma ci si mantiene comunque tonici scaricando una delle 3 discipline e concentrandosi sulle altre.
  9. Motivazione: Più varietà meno noia più motivazioni meno stress

Costanza

 
In vita mia ho iniziato e smesso “un sacco di cose”, andavo a nuotare poi mi stufavo, passavo alla palestra poi mi stufavo, andavo a correre e cosi via…
Da quando ho scoperto il triathlon nel 1996 con alti e bassi non ho mai smesso J.
 
Uno sport cosi completo, complesso, accattivante, non stanca mai e pone sempre nuovi obbiettivi ( cambio la bici, devo migliorare la tecnica del nuoto, provare a cambiare scarpe, preparare meglio la bici per le salite, passare alla crono per il no-draft, la mountain bike per il cross triathlon, fare potenziamento in palestra, perdere peso per correre più veloce, etc …)
 
Personalmente reputo questa attività un vero e proprio stile di vita (Lifestyle), mi alleno circa un ora al giorno per 6 giorni a settimana ( 2 o 3 nuoti da 1 ora, 1 o 2 bici da 1 ora e mezza, 2 o 3 corse da un ora, in inverno 2 palestre da 1 ora), ricordando che tempi e metodi sono una questione assolutamente personale, con questo impegno miglioro di anno in anno (salvo imprevisti) e sono arrivato, pur non avendo la genetica dalla mia parte soprattutto nella corsa, dal correre a 7’20” (assenza di allenamento) al 40% del rank nazionale.
 

E in più

 
Infine fa figo J, la gente ti/vi/ci guarda come marziani quando vi chiedono che sport praticate, soprattutto nei confronti di chi ne fa solo uno J.
 
“lo scopo è convertirvi tutti al triathlon, che diventerà, presto, il nuovo sport nazionale. J” Cit.

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Dott. Enrico Roncada

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