Quante volte ho sentito queste frasi:

oggi ho saltato l’allenamento e ora mi sento in colpa“, oppure

oggi non ho voglia di allenarmi e ora mi sento in colpa“, oppure

oggi non ce la faccio a fare l’allenamento programmato e ora mi sento in colpa“, oppure

oggi non ce la faccio a fare l’allenamento e ora mi sento in colpa

Per allenamento “saltato” o per allenamento non svolto o non fatto intendiamo un allenamento programmato in una determinata giornata, ad un determinato orario, si spera con una precisa logica, meglio se legata agli allenamenti precedenti ed agli obbiettivi stagionali che per causa di forza maggiore non può essere svolto, fatto, eseguito, attuato, messo in pratica, messo in essere.

Chi ti dice che l’allenamento che fai sia quello giusto ?

La prima domanda che mi sorge spontanea è:
“ma questo allenamento saltato, o allenamento non svolto chi te lo ha fatto fare?”
Mi spiego meglio: ti programmi da solo/a? Usi un criterio logico commisurato con le tue capacità? Hai fatto una programmazione stagionale? Nel caso in cui per esempio tu abbia scaricato una tabella di allenamento da Internet generica, sei sicuro che quella tabella possa andare bene a te? Lo sai che siamo tutti diversi ed anche di molto

Scaricare una tabella di allenamento a caso o con pochi parametri è come comperare un paio di scarpe senza guardare il numero e senza conoscere il proprio. Un uomo che parte da zero può, per esempio essere alto 1,60 e pesare 120 Kg oppure 1,90 e pesare 60 Kg. Faranno lo stesso allenamento? Sei una Donna, sei un principiante? Stai ricominciando dopo un periodo di inattività? Stai cercando di crescere

Cominciamo col dire che un allenamento saltato, coniato con il metodo “fai da te”, se non è suffragato da una buona è reale conoscenza dei metodi allenanti e della propria fisicità sia di partenza che del livello di forma attuale, spesso, ci farà più bene che male.

Effetto Dunning-Kruger

Come per ciò che si crede di sapere (vedi effetto Dunning-Kruger..), si tendono a sopravvalutare anche le proprie capacità. Se poi si aggiunge che per moda, per esempio nella corsa, o fai la maratona o ancor peggio le ultra maratone o altre aberrazioni tipo correre in sovrappeso per 24 ore consecutive o non sei nessuno il quadro è completo.

Nota personale:

ognuno è libero di fare ciò che vuole ma la fisica, la fisiologia, la biologia e la biochimica non sono un parere o una opinione personale. Sono grandezze reali legate alla legge elementare del causa-effetto. E il nostro corpo è soggetto alle stesse ovvero il nostro corpo è soggetto alle leggi della fisica, della chimica, della biochimica.

Percorrenze distanze lunghe o lunghissime senza adeguata preparazione (e spesso anche con adeguata preparazione) logora tendini, legamenti e cartilagini. Soprattutto se eseguiti in sovrappeso. Non a caso su facebook mi imbatto spesso in post con richiesta di aiuto / soccorso per infortuni, io ve l’ho detto… Esistono anche i 5 Km di corsa o i 10K. La sfida è o potrebbe essere quella di correrli sempre più forte una ambizione di questo livello e non è una passeggiata.

Allenamento saltato o programmare una pausa?

Allenamento saltato può voler dire, in realtà, inserire un giorno di riposo, un giorno di pausa, un giorno di recupero in più. Parrà strano ma il nostro corpo, il nostro organismo, lancia dei messaggi molto precisi e spesso la stanchezza è sinonimo di recupero parziale o incompleto. Per recupero ricordiamo intendiamo quel lasso di tempo che intercorre fra un allenamento e l’allenamento successivo. Questo bisogno di inserire una pausa o giorno di riposo in più può benissimo avvenire anche in caso di programmazione dettagliata e puntigliosa degli allenamenti e della periodizzazione della stagione in quanto ogni programma di allenamento che si rispetti va quotidianamente revisionato in funzione dei risultati che produce. Risultati sia tangibili (distanza, tempo) che di sensazione (Freschezza, voglia di fare di più, etc…)

Sovra allenamento

Vien da se capire ed intuire che allenarsi più del dovuto possa portare ad a un deficit di prestazioni nel tempo, non certo a un miglioramento, ciò che viene definito sovrallenamento (in inglese si usano i termini overreaching e overtraining). Vedi anche il principio dei tempi di recupero e il concetto di sueprcompensazione.

Spesso serve una supercompensazione aggiuntiva che viene programmata alla fine di un periodo di pochi mesi, da uno a tre, quattro e che prende il nome di parte finale di scarico del mesociclo.
Un mesociclo può avere una durata che va da un mese ai quattro mesi grossomodo come gia accennato. In questa parte finale si potrebbe applicare il principio del tapering ovvero calare il volume mantenendo elevata l’intensità. (Il tapering è stato argomento della mia tesi di laurea).

Sei un amatore o un professionista?

Se si è amatori sarebbe doveroso ricordare che è meglio adottare comportamenti conservativi in tutti gli sport (corsa, nuoto, bici, triathlon, pesistica etc…). Questo nell’ottica di proseguire con la propria attività sportiva negli anni. “Se non ce la fai ora come pensi di continuare così, magari per tutta la vita?”

Per comportamenti conservativi intendiamo allenamenti con carichi, percorrenze, tempi e modalità che siano calibrati sulle nostre caratteristiche anche del momento e non schede generiche realizzate quasi sempre per professionisti di cui la rete risulta essere donatrice in abbondanza.

Tutto – niente

Il troppo storpia o il troppo stroppia, di solito segue l’abbandono!

Non ce la faccio, troppo impegnativo, mollo” cosi si passa da un “tutto” spesso senza senso, a un “nulla” che di senso ne ha ancor meno. Ogni scusa è buona per abbandonare o per saltare l’allenamento. Prima se salta uno poi un altro poi allenamento consecutivi e la cosa viene vissuta anche come una liberazione. Si pensa e ci si autoconvince che il Triathlon lo possa fare solo chi ha molto tempo a disposizione per allenarsi. Come se fosse uno sport che si fa solo in un determinato modo con un determinato impegno “o cosi o nulla” dove l’accezione del “cosi” assume il connotato di fare lunghi lunghi lunghi! Che triathlon non sia solo sinonimo di Ironman cosi come la corsa non sia sinonimo di sola maratona o mezza maratona per non parlare delle ultra distanze!

Ma abbandoniamo la vena polemica e torniamo ottimisti!

Sei piccoli consigli

Il bicchiere è spesso mezzo pieno o mezzo vuoto. Pertanto se non ci si vuole sentire in colpa per un allenamento saltato o anche parzialmente eseguito o non portato a termine ma gioire dei risultati acquisiti ecco sei piccoli grandi consigli:

  1. Stendi un programma stagionale, o meglio redigi un programma stagionale, ovvero una programmazione sportiva di massima ovvero a grandi linee cercando di monitorare gli obbiettivi e di testarli nel proseguo della stagione cercando magari di concentrare i tuoi sforzi nel portare a termine compiti anche minimi rispetto a continue imprese titaniche. Ovvero di fare il minimo anziché il massimo.
  2. Confronta i dati. Oggi c’è di tutto per monitorare i tuoi allenamenti. Tieni un diario, vai a vedere cosa facevi e che risultati avevi nella precedente stagione per verificare se vi siano miglioramenti o peggioramenti e se con ciò che fai hai un reale beneficio.
  3. Se sei stanco, salta e verifica se quando ricominci se ti senti più fresco. Il giorno in cui salti pensa che il tuo corpo sta recuperando, per cui è la miglior cosa che puoi fare per te e per lui.
  4. Se sei stanco e salti un allenamento fai un bene a te e probabilmente anche a quelli che ti stanno accanto. La vita è fatta anche di altro oltre allo sport. il tempo che abbiamo è uno e non torna più, va speso con parsimonia accanto alle persone care.
  5. Nuovamente sui sensi di colpa. Dal momento che saltare equivale a migliorare (e lo vedi dal diario), questo momento, da senso di colpa, si trasformerà in momento di gioia.
  6. Quello che noi chiamiamo saltare, in realtà, in gergo tecnico, viene chiamato giorno di riposo. Può essere programmato, meglio sarebbe se lo fosse e fa parte integrante dell’allenamento. Per noi amatori può essere “catturato” al momento del bisogno.

Non perdere mai la o le Motivazioni!

Questo forse è il punto più importante. Saltare un allenamento può alleggerire lo spirito ed aiutarti a ritrovare nuova freschezza e a mantenere alte le motivazioni che ci spingono a migliorare noi stessi nel tempo.

Nota personale sui miei allenamenti saltati

Ogni volta che ho registrato un record personale (PB ovvero personal best) l’ho fatto dopo un giorno di riposo o dopo un giorno nel quale non riuscivo proprio ad andare!

Abbiamo dedicato molto al tema dell’allenamento

Categoria: Allenamento


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Dott. Enrico Roncada

2 Comments

  1. Buongiorno io sono una ragazza di 18 anni che fa nuoto (ovviamente) ho letto questo articolo e volevo un parere o almeno un commento. Faccio nuoto da un annetto anche meno, causa covid ho smesso di fare il corso e ho ricominciato da poco, 4/5 sabati lo faccio. Essendo in quinta non mi posso permettere di fare più di una volta alla settimana, quindi mi adeguo così. Nuoto è la mia più grande passione, che, avendo alcuni problemi, mi fa anche bene. Sabato di questa settimana però non posso partecipare al corso, dato che ci sono delle gare, e come definito qui, mi sento in colpa…sto cercando di capire se allenarmi da casa sia fattibile, ma non essendo una pro alcune cose non riesco a farle (come push up), non so veramente che fare, se allenarmi in casa o se seguire il vostro consiglio e se tranquilla, che fa bene uno stop dagli allenamenti.
    Vorrei quindi un parere su ciò.
    Grazie mille in anticipo e spero di aver spiegato bene 😅

    1. E’ giusto avere duddi! Un allenamento a settimana è vicino al minimo sostenibile ma è meglio di nulla. Per quanto riguarda il nuoto sicuramente se vi è l’impossibilità di andare in vasca sono ottimi esercizi a corpo libero che si possono fare tranquillamente a casa. I push up si possono fare in ginocchio per esempio e se non si riesce a farne nemmeno uno si possono fare in orizzontale contro il muro. Il concetto è che non esiste il “so fare” o “riesco a fare” o “non riesco a fare”. Ma “riesco a fare questo oggi”. Domani con l’allenamento potrei riuscire a fare un livello successivo e cosi via. I principi cardine dello sport sono 1) aumentare piano piano, principio della progressività del carico. E: meglio poco ma continuato che tanto in unica seduta e poi aspettare troppo fra un allenamento e l’altro. Resta valido il discorso che saltare un allenamento ogni tanto rispetto alla propria programmazione non crea significativi danni.

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