l’allenamento giusto per te
Spesso mi viene chiesto: qual’è l’allenamento giusto?
Giusto per la corsa o il nuoto o la bici o come faccio a mettere assieme corsa e bici o nuoto e corsa o palestra con il triathlon?
La domanda è legittima e presuppone che si sia capito che l’allenamento è la cosa più importante e non sia poi cosi facile da gestire come sembra. Quello che spesso si presuppone è che sia sufficiente una risposta semplice e in un certo qual modo “magica” del tipo: “si fa cosi…”.
Esiste il modo giusto ed il modo sbagliato?
In realtà alla fine “si farà cosi”, ma per arrivare al “così” serve un lungo attento e preciso percorso che analizzeremo subito, quello sarà l’allenamento giusto per te
Piccola digressione personale
Era da tanto che non scrivevo un articolo sostanzioso, l’università mi ha assorbito parecchio tempo,in un anno e mezzo ho dato tutti e 23 gli esami della triennale ed ora ho il focus sulla tesi che intendo redigere focalizzando la parte centrale della discussione: l’allenamento!
Focus sbagliati
Si spendono soldi in materiali ed integratori improponibili e non si investe in conoscenza; ma non voglio fare polemica andiamo al sodo, mentre l’unica cosa giusta sarebbe l’allenamento giusto per te.
Credere di sapere alle volte è peggio del non sapere
Si arriva alla laurea e, come i neo patentati, ci si sente autorizzati a pilotare una ferrari chiaro il concetto, vero? O peggio, si fa una cosa da anni, funziona (più o meno) e ci si crede in possesso del metodo giusto pensando sia il meglio per se e per gli altri (doppio errore).
Come si costruisce qualsiasi tipo di allenamento
L’università mi ha dato conferma, valorizzazione e approfondimento di quanto da tempo intuito che si è andato sempre più consolidando, la metodologia per redigere un allenamento, almeno “la mia” è la seguente:
Allenamento giusto per te
1) Devo sapere tutto del mio atleta
tutto è veramente tanto: cosa ha fatto, con che risultati, cosa intende fare, cosa mangia, come dorme, in che periodo dell’anno ha avuto i migliori risultati, andare a vedere cosa ha fatto, che allenamenti ha fatto, come li ha incastrati, se ha fatto anche allenamenti complementari, coadiuvanti, core, forza, resistenza, velocità, flessibilità, test, etc… Insomma una anamnesi completa, serve tanto tempo: ore per un quadro iniziale giorni per definirlo
2) In funzione degli obbiettivi
si abbozza un percorso a macro tappe. Va verificata anche la possibilità di arrivare al risultato entro determinati tempi, o la possibilità di arrivarci il “meglio possibile”. Certe trasformazioni richiedono per causa di forza maggiore tempi tecnici, un tendine per irrobustirsi impiega anche 6 mesi, da non sottovalutare che il giusto allenamento oltre che portare al risultato serve anche e sopratutto a non incappare nella moda di oggi: infortunio, overtraining, overreaching. Da certi infortuni non ci si rimette più A VITA!
3) Io utilizzo ogni allenamento come “feedback”
che vuol dire diverse cose: intanto e prima di tutto non devi fare una cosa a tutti costi ma ci sono dei gradi di libertà in funzione di come ci si sente nella giornata, stai meglio ne fai una in più, non ce la fai ne fai una in meno,
Fare di più non vuol dire essere più bravi cosi come fare meno non vuol dire essere meno bravi
ATTENZIONE che uno in più non vuol dire essere più bravi cosi come uno in meno non vuol dire non aver fatto tutto il lavoro. E’ il lavoro stesso che può essere stato sotto o sovrastimato. Più precisamente l’allenamento che si andrà a fare è una traccia con alcuni gradi di libertà che si adattano alla condizione del momento. Quindi non per errore ma per variazione funzionale di se stessi o di variabili esterne (meteo, stress, sonno etc… della giornata stessa o di un periodo).
Dicevamo feedback, ovvero in funzione di come è andata oggi programmo il domani e lo programmo domani quando abbiamo assorbito anche il recupero che di fatto è la parte più importante di ogni allenamento (Totale, parziale, settoriale, componente aerobica, muscolare, tendinea, etc..)
4) Continuo a riprogrammare
#allenamentodaybyday, posso addirittura riprogrammare nel durante, se scoppi a fare A, allora passa a B.
Ricordiamo che un metodo funziona se da risultati su se stessi e sopratutto sugli altri. Applicando questo metodo ho migliorato me stesso oltre mia più rosea aspettativa e portato a podio Lucia ed Andrea. Anche nelle prime posizioni dopo aver visto, nei numeri, la possibilità di poterlo fare (Vedi mia biografia)
A domanda secca, in questo caso, non esiste risposta secca
Non esiste chi sa come si fa che ti fa allenamento giusto senza conoscerti a fondo perchè si fa cosi o perchè è in possesso del segreto di fatima 🙂