Con il triathlon è una storia che nasce da lontano (1996) con il cardiofrequenzimetro e relativa app poco dopo (1999).

Le passioni che si intrecciano

Come ho avuto modo di dire in più di una occasione, la mia passione per l’elettronica e l’informatica hanno avuto gioco facile quando si è trattato di applicare strumenti e scientificità nel triathlon.

Triathlon, cardiofrequenzimetro e app migliori

Al tempo scelsi il modello migliore di cardiofrequenzimetro e relativo software app sperando potessero redigere programmi di allenamento molto dettagliati. Erano già presenti sul mercato apparecchi sensibili alla disciplina specifica del triathlon in quanto incorporavano funzioni sia podistiche ovvero per la corsa che per la bicicletta. Ma il bello sarebbe arrivato dopo.

Il mio entusiasmo si spense velocemente, salvo poi riaccendersi da qualche anno a questa parte. In poche parole speravo al tempo che cardiofrequenzimetro e app per il triathlon facessero almeno quanto fanno oggi. Se non qualcosin ain più.

Il cardiofrequenzimetro

E’ vero che con il tempo questi cardiofrequenzimetri divennero sempre più complessi e dettagliati. Inizialmente fornivano solo il battito cardiaco, poi le zone, poi la registrazione dell’intero allenamento e il calcolo dei carichi di lavoro. A seguire i parametri della bicicletta e quindi anche velocità e distanza. Infine GPS e sensori di potenza e cadenza, accelerometri.

Dal cardio frequenzimetro al GPS all’accelerometro.

Inizialmente come abbiao detto concepiti pertendo da funzioni che rilevassero ed elaborassero tempi ma sopratutto frequenza cardiaca fecero un grande salto di qualità quando si aggiunsero le funzioni GPS con le quali si pote calcolare la velocita nella corsa ed anche a questo punto nelle bicicletta con relative distanza senza inserire per quanto riguarda la bici ulteriori sensori. L’accelerometro ha dato il tocco di classe sopratutto epr quanto riguarda l abracciata e il conta vasce nel nuoto ma anche le dinamiche della corsa come l’oscillazione verticale, il tempo del piede al suolo in millisecondi, la lunghezza del passo o falcata il numero di passi al minuto o ppm.

La raccolta dati ed i calcoli

Di pari passo, arrivano i primi algoritmi capaci di ricavare sempre più precisamente Vo2max, targhet zone, test di fatica, tempi di recupero. Si arriva, quindi e finalmente, dalla sola raccolta di dati anche alla elaborazione.

Le App

Ai giorni nostri, disponiamo di software o app sempre più completi e specifici sia per ogni singolo cardiofrequenzimetro che per il triathlon. Capaci, oltre che di visualizzare i dati, di interpretarli per dare una direzione al presente con la possibilità di programmare il futuro.

Allora ed oggi

La mia delusione al tempo fu che questi strumenti non facevano quello che speravo facessero ma che sembrano fare oggi. Anche i due preparatori a cui mi affidai non diedero i risultati sperati ma parliamo di 20 anni fa e molte cose erano ancora da venire.

L’università

Grazie all’università si può dire che abbia “chiuso un cerchio” e ora, che sto approntando la tesi, ogni aspetto che vado a leggere, verificare, consolidare, sembra andarsi ad incasellare nella giusta posizione.

Il Progresso (vero)

Ho visto che dal 1999 ad oggi sono stati fatti veramente molti nuovi studi. Dalle 157 pagine del primo libro che acquistai “Il triathlon verso il 2000” alle attuali 650 di Triathlon Science (da molti ritenuto il più autorevole ed esaustivo in materia a livello mondiale).

L’app più accreditata

La App trainingpeaks incarna alla perfezione studi, teorie e modelli matematici espressi dal libro consegnandole il titolo di migiore app e si integra completamente con i sistemi di maggior diffusione, Garmin, Suunto, Polar, Myfitnesspal.

Esperienza, teoria, pratica, strumenti, tutto assieme.

Il tutto si fonde con le sensazioni (per altro scientificamente accettate attraverso la scala di BORG), le prove e quanto appreso da allora ad oggi. Una nuova sfida che mi sta facendo abbandonare i fogli excell (a cui devo i personali migliori risultati dopo 20 anni e la riuscita in pieno della dieta) per passare (e aggiungo finalmente!)  Ad una app che sappia veramente essere completa, esaustiva e flessibile nella gestione degli allenamenti.

C’è un detto che dice che manchi sempre 1 a far 31.

La fine e il nuovo inizio il 2.0

Ebbene, consegnata la tesi che avrà come focus “il tapering” come fase conclusiva di una stagione di allenamenti con l’ausilio di cardiofrequenzimetri e relative app di ultima generazione e l’applicazione di tutta la letteratura esistente, potrò (spero) dire finalmente di aver fatto 31 :-).

Almeno il tempo necessario affinchè non venga scoperto o ideato qualcosa di nuovo perchè questo è un viaggio che non finirà mai.

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Dott. Enrico Roncada

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